L’ordinanza della Corte di Cassazione n. 1828 del 2023 ha apportato una piccola rivoluzione in materia di IMU.
Con questa pronuncia i giudici di legittimità hanno ampliato la definizione di principale abitazione, che adesso ricomprende anche il secondo immobile della famiglia che sia residenza anagrafica o dimora abituale di uno dei due coniugi.
La modifica della definizione comporta che l’esenzione IMU è estesa al possessore che risiede e dimora nel secondo immobile.
Sulla scorta di questa decisione, e della precedente sentenza della Corte Costituzionale 209/2022, è possibile affermare che:
– non può essere imposto il pagamento dell’IMU per l’abitazione usata come dimora principale, anche in caso di divisione del nucleo familiare, ed anche in Comuni diversi;
– è possibile richiedere ed ottenere il rimborso di quanto versato a titolo di IMU negli ultimi 5 anni per i coniugi in prima casa residenti in Comuni diversi.
In questo senso, lo studio legale ha già seguito con successo per alcuni clienti l’istanza di rimborso nei confronti del Comune, ottenendo l’integrale restituzione sul proprio conto corrente di quanto versato negli anni scorsi.